A PROPOSITO DI MICHELE SPOTO. IL DG BELLANTUONO RACCONTA CHE……
In esclusiva un ricordo inedito del DG Vito Bellantuono su “Miki” Spoto, il Bomber GialloBlu di questo grande SanMauro: <<….In società mi avevano fatto notare che era troppo giovane. In quella stagione fece poi 20 gol….>>
Parlare di Michele “Miki” Spoto,uno dei tanti nostri “gioiellini” del vivaio GialloBlu, uno dei protagonisti di questo splendido SanMauro targato 2019, di questa stagione che a suon di gol sta contribuendo a questa “Favola” GialloBlu, primo in classifica, una delle squadre più giovani e soprattutto vera e propria sorpresa di questo campionato Promozione, parlarne con il DG Vito Bellantuono, è come ritornare indietro di un po di anni nella sua mente, accendere la luce dei ricordi e quel coccolarsi di questo grande giocatore ma soprattutto un grande uomo, per raccontarci un vero è proprio “inedito” su come “scopri” l’allora ragazzino di 16 anni, ancora un po intimidito, ma non certamente dalla sfera che saggiamente già sapeva amministrare e della mira infallibile nel centrare la porta, vera e propria maledizione per i portieri avversari e dannazione per le difese che difficilmente riuscivano a intuire dove nascondesse il pallone, per poi fallo sbucare tra i preziosi piedi che con la freddezza di vero e proprio “Sniper” riusciva a insaccare la sfera altre la rete, appare subito dallo sguardo fotografico, che è ora di raccontare un vero retroscena sull’ex ragazzino sconosciuto ma che lui ne aveva intuito le qualità eccellenti.
Ora qui, seduti attorno al tavolo della sala riunioni, della sede del SanMaurocalcio, con la finestra che da sulla stradina che porta ai campi, verso “L’Arena” dove Miki la domenica si esibisce, dove le sue scarpe conoscono a memoria ogni ciuffo d’erba, Bellantuono, telefono spento per non distrarsi, accende quel registratore fotografico dei suoi ricordi per raccontarci di come si accorse che quel ragazzino, all’epoca giocava nella categoria Allievi del SanMauro, uno dei tanti prodotti eccellenti del vivaio GialloBlu, quasi distrattamente indicatogli gli accese quella lampadina di intuito, di aver creduto giusto nel vedere il futuro “Bomber” del SanMauro. Seduti uno di fronte all’altro, con il tavolo di legno massiccio (che quasi potrebbe contenere, almeno, una bottiglia di “Barbera” quasi come le interminabili famose interviste-confessioni di Gianni Brera al suo amico di sempre Nereo Rocco, pacate e pieni di quella sana e reale ironia, in un tavolo di Osteria), quasi distrattamente iniziano i ricordi……
<<Siamo nel 2014, avevo già iniziato la preparazione con la prima squadra da quasi una settimana, un ottimo SanMauro quello. Mi ricordo bene che era Domenica 24 Agosto e faceva anche abbastanza caldo, avevo programmato una amichevole con la nostra Juniores al Parco Einaudi. Prime sgambate e prime impressioni dopo un intenso lavoro. La società, quasi distrattamente mi aveva detto: se riesci dai una occhiata a quel ragazzo. Lo guardo “Miki”, ragazzino del ’96, quasi timido ma ben strutturato. Verso l’ultima mezz’ora di partita decido di farlo entrare. Dire che mi impressionò appena entrato, oggi sarebbe facile per le sue eccellenti qualità che sta dimostrando, ma allora era un ragazzino sconosciuto e poco noto ai taccuini degli esperti di calcio. Beh, pochi minuti, lo vedo che “rapisce” la palla, si invola dribblando l’avversario, si presenta davanti al portiere, una finta, una controfinta portiere a terra e lui con freddezza di suola fa gol. Parliamo che gli avversari erano la prima squadra. Il mio battito di cuore non nascondo che aumenta e di molto. Ma quasi l’infarto mi viene, quando dopo cinque minuti rivedo la stessa scena come se fosse una moviola; stessa involata, dribbling, portiere seduto e gol. Non resistetti, non potevo non gioire e come si faceva a trattenersi? La mia esclamazione non poteva che essere: Questo ragazzo si allena con me. Probabilmente lo dissi con tanta passione che tutti si girarono. ma gli applausi erano tutti per questo ragazzo>>.
Vedo una luce balenare nei suoi occhi, L’emozione è ancora viva e presente. Chiedo: Quindi dagli Allievi direttamente in Prima squadra? Un bel salto.
<<Si. Un bel salto e se vogliamo proprio azzeccato come si dice. Mi impressionò. Lo vedevo crescere, durante la settimana di allenamenti. Serio, si impegna, mai una lamentela, sempre il primo ascolta le mie indicazioni. Si inserisce bene con i compagni. Arriva la prima partita ufficiale, quella di Coppa Italia che si giocava in notturna in casa contro il Chivasso di Fabio Rosso. In settimana mi ero reso conto che il nostro centravanti, “Bomber” Collimato non era al meglio. Decido così di farlo partire dal primo minuto>>.
Una bella scommessa?
<<Si. E’ anche un bel rischio. In società mi avevano fatto notare che era troppo giovane per farlo esordire in una gara già importante. magari era meglio puntare su un giocatore più anziano con esperienza. Ma io seguì il mio istinto di schierarlo. Ci credevo, avevo visto le qualità e scommettevo su quel ragazzino. Ha presente la canzone di Francesco De Gregori Lega calcistica del ’68? in un passo del brano diceva così:<<…. Nino capì fin dal primo momento, l’allenatore sembrava contento e allora mise il cuore dentro le scarpe e corse più veloce del vento. Prese un pallone che sembrava stregato, accanto a piede rimaneva incollato entrò nell’area, tirò senza guardare ed il portiere lo lascio passare…>>. Fu proprio così, la differenza fu che dopo dieci minuti un suo tiro prende il palo, ma lui con caparbietà riprende la sfera rimbalzata, anticipando tutti e la infila dentro con un bellissimo gol. E queste parole si potrebbero accompagnare con una musica che ancora oggi mi rieccheggia dentro per l’esplosione delle urla di gioia per il suo primo gol. Dirò, in quella stagione Spoto, il ragazzino del 96, fece venti gol>>!
Una bella soddisfazione.
<<Sicuro. avevo creduto in quel ragazzino. Avevo visto giusto. Un giorno dentro lo spogliatoio gli chiedo: Miki come sei venuto oggi in macchina? Lui mi guarda un po tra lo smarrito e l’incredulo e mi risponde: Mister ma io ho solo 16 anni non ho la patente. Lo guardo con tanta tenerezza e affetto, vedo i suoi occhi che quasi mi scherniscono per la incredula domanda che gli avevo fatto. Lo vedo un po imbarazzato. Allora gli rispondo: Bene, allora fatti fare un tatuaggio con il mio nome, perchè solo io potevo farti giocare im prima squadra a solo 16 anni. La stagione successiva “Miki” Spoto, approderà in Serie “D” con la Pro Settimo Eureka. Ora è ritornato con noi già da due anni. E’ un nostro ex ragazzo del vivaio del SanMaurocalcio>>.
Finiamo la breve intervista. E’ sera. Vedo dalla finestra della sala Riunioni i ragazzi della Prima Squadra che iniziano ad arrivare per l’allenamento. Fuori fa freddo ma loro sicuramente il freddo non lo sentiranno. Domenica c’è una partita importante per vincerla e rimanere primi in classifica in questa favola GialloBlu. Da lontano vedo l’ex ragazzino di 16 anni, oggi con la sua barba incolta e il suo passo celere, che con il borsone a tracolla arranca verso gli spogliatoi del sintetico, verso casa sua che lo ha visto nascere come calciatore. Magari in quel momento sta pensando all’estrema gioia del prossimo gol che farà e l’abbraccio con i compagni di squadra. Chissà se ricorda ancora quella lontana Domenica di Agosto del 2014 e quel suo primo gol. Guardo Vito Bellantuono che già riaccende il suo telefonino pieno zeppo di chiamate e si suoi occhi guardandomi mi dicono: Si lo ricorda ancora quel suo primo gol!
Questo e altro è Michele “Miki” Spoto!